A 20 anni dalla morte di Marco Pantani il ricordo di Davide De Zan

A ricordare i 20 anni dalla morte di Marco Pantani a TMW Radio, durante Maracanà, è intervenuto Davide De Zan: “Se lo avessero fatto andare avanti, di Giri ne avrebbe vinti molti di più. Quello del ’99 lo aveva già vinto. Mi ricordo quella sera. Fu una delle pochissime sere in cui lasciai il telefono a casa, quando tornai trovai il telefono invaso di chiamate. E quando richiamai mi dissero della notizia. La reazione fu che le gambe mi cedettero e piansi come un bambino. Se n’era andato via un campione e un amico. Era un po’ di tempo che non ci sentivamo, rispettavo la sua voglia di starsene un po’ da solo. Volevamo organizzare una cena e rimasi in attesa del suo sì, ma quella risposta non arrivò mai più. Tanti punti interrogativi sulla sua vicenda. Ho un’amarezza in corpo che nessuno può immaginare. Tutti quelli che hanno voluto scavare a fondo sulla vicenda di Campiglio sanno. Basta aver voglia di leggere quei numeri e si capisce che i conti non tornano. Schwazer ha avuto la fortuna di trovare un magistrato coraggioso che ha voluto approfondire la vicenda ed è stato scagionato. Per Marco non è stato così. La terza indagine? Credo che le risposte ufficiali non si discosteranno dalle altre due indagini. Ognuno dovrà darsi una risposta e farsi una propria idea. Mamma Tonina? Ci siamo visti dieci giorni fa, si vede ancora il dolore. Anche per lei è come se fosse accaduto poco tempo fa, ma il dolore è uguale al primo giorno. E purtroppo mi dice che ora è un sopravvivere, non più un vivere. La voglia di scoprire la verità la fa andare avanti. E l’archiviazione sarà l’ennesimo dolore. Mi manca tutto di lui, l’ho conosciuto ragazzino e quando è diventato il numero 1 è rimasto lo stesso. Sapeva cos’era l’amicizia. Chi lo ha conosciuto lo porterà per questo sempre nel cuore. Oggi più che mai. Due momenti mi legano a lui: Montecampione, quel duello selvaggio con Tonkov e poi la fuga d’altri tempi sul Galibier al Tour e la maglia gialla conquistata ai danni di Ullrich”.

©TMW RADIO

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